Parola d’ordine: surrealismo. Surreale in quanto espressione di 
un ‘io’ interiore in piena libertà, emancipato dalle catene dalle quali è
 avviluppato, da quel retaggio d’insegnamenti che, fin da bambini, 
costringe a essere come la società vuole che siamo. Così lo spettacolo 
Pollo fritto alla fermata del treno per..., così l’incontro con la Compagnia Opera retablO.
Abbiamo incontrato la compagnia per farci raccontare la sua 
ultima creazione, un recital grottesco di cui Andrea Carlo Fardella è 
regista e attore principale, e per conoscere un po’ meglio Opera 
retablO, fondata nel 2008 da Ledwina Costantini.
Lo spettacolo 
Pollo fritto alla fermata del treno per... , dal titolo surreale in linea con quanto vedremo in scena, 
«propone dei momenti teatrali e altri dedicati alla canzone d’autore. Si tratta di mie canzoni» – racconta Andrea Carlo Fardella, cantautore oltre che attore.
È in scena nel ruolo di Attore che rappresenta se stesso. Questo 
attore però si travestirà da donna per interpretare Amandine Grolleau, 
una cantante d’opera per nulla famosa ma convinta d’esser tale. Con 
‘lei’ un servo di scena, che ricopre entrambe le funzioni di badante 
della cantante e aiuto funzionale allo spettacolo, interpretato da 
Ledwina Costantini. A complicare la situazione un pollo di gomma, alter 
ego dell’alter ego, che la cantante tenterà via via nel tempo di 
eliminare, per porre fine alle sue pene d’artista misconosciuta. Un bel 
quadretto grottesco, spiegato dal regista così:
« 
Anzitutto non si tratta di una donna macchietta, ma di un 
uomo che decide di travestirsi da donna, per travestirsi in fondo da 
qualcosa altro che sé. Dopodiché mi interessava lavorare su un pollo di 
gomma, abbinato a un uomo vestito da donna. Un’associazione libera. A 
quest’associazione si sono poi unite le parole di due poeti e scrittori 
che mi hanno da sempre influenzato e accompagnato, Walt Whitman e 
Fernando Pessoa. Quest’ultimo soprattutto, con Il Libro dell’inquietudine 
, a cui mi sono ispirato per lo spettacolo e che mi ha aiutato a usare le mie canzoni in scena » 
.
Uno spettacolo che vuol porre interrogativi, in cui troviamo un 
pizzico di satira, nostalgia, malinconia, amore e stupidità, e dove 
possiamo trovare anche una parte di noi stessi. Anche se in scena c’è 
una cantante lirica che parla e canta con voce maschile, e passa le sue 
giornate con un pollo di gomma che quotidianamente deve subire torture 
inaudite per porre fine a un’esistenza solitaria.
E se c’è qualcosa che Andrea Carlo Fardella tiene a sottolineare è questa: « 
Per
 me è fondamentale lavorare in teatro non prendendomi troppo sul serio. E
 non prendetevi troppo sul serio anche voi spettatori » 
.
Prende sul serio il proprio lavoro, con dedizione e non pochi 
sacrifici, ma anche con passione ed esperienza, Ledwina Costantini, 
fondatrice di Opera retablO. L’attrice lavora nel teatro dall’età di 17 
anni, prima sette anni con il Teatro delle Radici, poi in Inghilterra, 
poi, di nuovo in Ticino, è la volta del Trickster Teatro. Dopo cinque 
anni parte per la Cina e al suo ritorno fonda l’associazione 
artistico-teatrale di cui è responsabile. Dopo 
Diario di lavoro ,
 che la vedeva sola in scena con un intervento di Nando Snozzi e 
Ena-Pak, con Andrea Carlo Fardella e Andrea Della Neve, con questo 
spettacolo per la prima volta non è regista.
Ledwina Costantini sottolinea come l’importante, per lei, sia 
proprio questo modo di lavorare del regista Fardella che cerca una 
comicità diversa da quella richiesta dalla massa, che si elegge 
solitamente a giudice universale di canoni estetici e morali. Quello che
 conta per lei è 
«il pubblico che ci viene a vedere, sacro. A quel 
pubblico stiamo molto attenti quando creiamo gli spettacoli. Non ai 
generali preconcetti su cosa debba essere il teatro».
Ledwina Costantini, ci racconta come vede lei, oggi, l’arte: 
«Oggi
 c’è una grande confusione, tutti diventano artisti e sono aiutati dalle
 tecnologie intelligenti, è facile essere bravi. In questo mondo c’è chi
 fa e chi fruisce, e chi fruisce non ha più l’abilità di capire, 
discernere, cosa sia di qualità e cosa non lo sia. Ma si vede la 
differenza tra chi si investe veramente in questo mestiere e chi solo 
parzialmente. Questo è un periodo storico creativo, esiste un’energia 
costruttiva. È come viene percepito, assimilato questo mondo che a me 
interessa».
E legandosi a 
Pollo fritto... Ledwina conclude: 
«Quello
 che mi interessa è la comicità allibita. Che il pubblico non sappia 
quando ridere e non capisca, e non sappia cosa fare. È lo specchio in 
fondo di quanto succede oggi: non è così facile mettere nei cassetti le 
cose, e c’è una gran confusione. Ma è positivo non sapere che fare, 
perdersi. Non fa nulla se non si sa se ridere o piangere, se ci si vuol 
sparare o se si vuol sparare all’attore». Surreale fino alla fine.
Repliche: domani, sabato 10 al Teatro il Cortile a Lugano; l’11, 
il 17 e il 18 al Teatro Club dell’Osc a Mendrisio. Prenotazioni: 079 563
 23 42.
Andiamo alla scoperta della scena teatrale
 della Svizzera italiana con Opera Retablo e il suo ‘Pollo fritto alla 
fermata del treno per...’. Un nuovo spettacolo dal sapore grottesco che 
invita a non prendersi troppo sul serio, un’idea di ricerca che non bada
 troppo ai «generali preconcetti su che cosa debba essere il teatro